Terapia familiare
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Terapia familiare

La maggior parte delle teorie sulla terapia familiare intende la famiglia come un sistema in cui i membri sono interdipendenti e la vede composta da vari sotto-sistemi nei quali i levami generazionali, i confini, i ruoli e strutture di potere, reti e modalità di comunicazione, coalizioni e alleanze, regole, segreti, miti e rituali giocano ruoli fondamentali.

Olsson nel 1979 individua tre dimensioni del funzionamento familiare condivisa da molteplici approcci; la coesione, l’adattabilità e la comunicazione.

Gli obiettivi principali della terapia possono essere sintetizzati nel:

  • Riconoscere l’impatto reciproco dell’individuo sui membri della famiglia e del sistema famiglia sull’individuo;
  • Individuare i modelli di interazione disfunzionali del sistema e dei diversi sotto-sistemi (conflitto di coppia, legami di alleanza, ecc.);
  • Imparare ad utilizzare modalità funzionali rispetto alla crescita e alla autonomia dei singoli

I diversi approcci di Terapia Familiare, quello Sistemico-Relazionale, Cognitivo-Comportamentale, Gestaltico, ecc., si integrano efficacemente con l’E.M.D.R. (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), rimanendo comunque aderenti ai quadri di riferimento metodologico.

La scoperta della specifica dinamica/modello della famiglia presa in carico, i diversi ruoli attribuiti, il tipo di comunicazione utilizzata a servizio della disfunzionalità, si integra con le finalità proprie dell’EMDR.

Nelle sedute singole il lavoro è atto ad incoraggiare l’esplorazione dei veri bisogni personali, facilita i processi di separazione e individuazione rielaborando traumi dell’attaccamento (“t” minuscola) o eventi critici quali lutti, separazioni, abusi, ecc., che possono aver bloccato i percorsi di svincolo e di crescita, della conquista di un attaccamento “SICURO GUADAGNATO” prodromo del benessere singolo e del collettivo familiare.

Tra le strategie di trattamento generali derivanti dall’approccio combinato della terapia EMDR con le terapie di base rivolte alla famiglia che vengono utilizzate nel percorso vi sono:

  • Lo sviluppo di un rapporto di fiducia con ogni membro della famiglia;
  • L’identificazione dei ricordi angoscianti connessi all’attaccamento che stanno interessando il bambino o il genitore;
  • L’utilizzo di strategie di terapia familiare per incrementare comportamenti sani in famiglia, come occuparsi degli altri e ricevere attenzioni vicendevolmente, sviluppare la comunicazione, l’ascolto e l’empatia;
  • Il possibile coinvolgimento dei genitori in un loro trattamento EMDR individuale atto al rimuovere i blocchi osservabili nelle capacità del genitore di sviluppare e riparare i legami affettivi con i propri figli;
  • Aiuto ai genitori a sostenere e coccolare il bambino in seduta e utilizzare la stimolazione bilaterale con il bambino e i genitori per rafforzare le emozioni positive e le sensazioni associate con il ricevere e il dare cura;
  • La rielaborazione dei ricordi angoscianti del bambino con l’EMDR e l’allenamento dei genitori a tenere il bambino durante la Fase di Desensibilizzazione per creare una esperienza arricchente sul piano emotivo ed essere di aiuto con la regolazione delle emozioni;
  • L’utilizzo dell’EMDR per focalizzare e rielaborare gli attuali eventi scatenanti del bambino e/o del genitore e costruire un modello costruttivo per pattern di relazioni future;
  • Utilizzare la stimolazione bilaterale per rafforzare i sentimenti e le sensazioni positive vissute dal bambino e dai genitori durante la sperimentazione di un successo ottenuto a casa. Ci possono essere difficoltà anche da parte del bambino ad accettare i complimenti e manifestare comportamenti negativi a seguito di esperienze di successo. In questo caso, la stimolazione bilaterale può aumentare la tolleranza alle lodi e ai vissuti di successo.